Tradimento e paura di aver contratto malattie veneree

In genere, la violazione dei diritti nascenti dal matrimonio può portare all’addebito della separazione a carico del coniuge che abbia posto in essere simili comportamenti. Il caso più frequente è, senza dubbio, quello dell’infedeltà. Bisogna precisare, tuttavia, che non sempre l’infedeltà è causa di addebito. Non lo è, ad esempio, allorché interviene in una situazione affettiva ormai già irrimediabilmente compromessa, per tutt’altre ragioni.

In altri casi, invece, l’infedeltà non solo potrà essere causa di addebito ma anche di risarcimento del danno in favore del coniuge che abbia subito il torto.

 

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La giurisprudenza di merito, ad esempio, ha condannato il coniuge adultero, responsabile di un comportamento non solo incompatibile con i doveri matrimoniali ma anche pesantemente offensivo nei confronti dell’altro coniuge, come quando, dalla relazione extraconiugale, sia nato un figlio e ciò abbia comportato un forte trauma per il coniuge che ne abbia alterato notevolmente l’equilibrio fisico e mentale, tale da non riuscire a svolgere correttamente la sua attività lavorativa e a mantenere alcuna relazione sociale e di amicizia. Ecco allora che il coniuge “offeso” potrà pretendere il risarcimento del danno alla salute, ossia il cosiddetto danno biologico, un danno che non si esaurisce nella sola produzione di ricchezza, ma è collegato a tutte quelle funzioni naturali strettamente correlate al soggetto nell’ambiente in cui esplica la propria vita sociale, avente rilevanza dunque non solo economica ma anche biologica, sociale, culturale ed estetica.

Altra decisione di merito ha pronunciato la separazione dei coniugi con addebito e condanna al risarcimento del danno in seguito alla violazione dell’obbligo di fedeltà da parte del marito a causa della propria relazione omosessuale, scoperta dopo ben 14 anni di matrimonio.

La moglie aveva riportato un grave turbamento anche per il timore di aver contratto una qualche malattia venerea a seguito dei rapporti sessuali avuti con il proprio marito, dedito ad altri svaghi non proprio innocenti, alterando così negativamente la qualità della sua vita.