Abusi familiari, ordini di protezione: si alla richiesta da parte dell’amministratore di sostegno (Trib.Milano 18.03.2015) Nel concetto di abusi familiari rientrano tutte quelle condotte che arrecano pregiudizio alla libertà e all’integrità fisica e morale del coniuge o del convivente. Attraverso gli ordini di protezione il…
Lo Studio Legale Cecchini di Firenze fornisce un servizio di mediazione familiare indirizzato a risolvere la situazione conflittuale tra i coniugi in fase di separazione.
Per mediazione familiare si intende fondamentalmente un’attività di negoziazione in cui i coniugi, che sono già divisi o stanno per farlo, possano arrivare a dirimere il conflitto tra di loro in modo pacifico e conveniente per entrambi, alla presenza di un terzo neutrale, il mediatore appunto.
Come si svolge la mediazione:
La mediazione familiare è un’attività di supporto alla famiglia nella ‘ristrutturazione’ dei legami familiari, nel momento in cui la famiglia decide di dividersi. Oggetto della negoziazione sono gli eventuali figli e tutti i beni familiari, il patrimonio mobiliare e immobiliare.
La mediazione familiare è quindi ‘un luogo’ privilegiato in cui i membri della coppia possono usufruire della presenza di un terzo, estraneo al conflitto per sviluppare la propria abilità di negoziazione e di risoluzione del conflitto.
Al termine della mediazione di giungerà ad un accordo scritto, che sarà preso in conto dai rispettivi avvocati in modo non vincolante. La durata della mediazione è variabile e può essere negoziata con il mediatore, ma in genere prevede una decina di incontri.
Gli obiettivi della mediazione familiare sono i seguenti:
Aiutare entrambe le parti ad apprendere abilità di negoziazione.
Facilitare la comunicazione tra le parti in modo costruttivo.
Nel quadro di una situazione di rispetto reciproca, facilitare il raggiungimento di un compromesso di cui entrambi i coniugi possano ritenersi soddisfatti.
Aiutare la famiglia a mantenere una continuità nei legami familiari in particolar modo in relazione ai figli.
Nella gestione dei conflitti familiari si ritiene molto utile l’incontro a tre in quanto tale.
Partendo dal presupposto che l’evitamento è una delle modalità normalmente utilizzata per affrontare il conflitto di coppia il solo fatto di incontrarsi insieme e comunicare alla presenza di un terzo neutrale, che faciliti lo scambio comunicativo tra i due e aiuti a chiarificarne le dinamiche psicologiche, può essere già di per stesso un fatto estremamente utile, al fine del raggiungimento di una soluzione del conflitto.
La scienza giuridica considera come obiettivamente e univocamente “sessuali” quegli atti di contatto fisico, al nudo o meno, relativi alle zone erogene dell’altrui o proprio corpo (pubiche, genitali, orali, ecc.). Nel nostro codice penale vige un compromesso fra il principio dell’intangibilità e libertà sessuale del…
Interessante sentenza del tribunale meneghino, che affronta due questioni controverse. In primis, viene ricordato come nelle procedure relative ai minori la giurisprudenza riconosca al giudice la possibilità di assumere provvedimenti provvisori, aventi finalità urgenti e temporanee, e capaci di garantire al minore un assetto di…
Nell’adozione dei provvedimenti sul minore, il giudice segue due principi: la tutela degli interessi morali e materiali del figlio, e la regola della bi-genitorialità. Il primo è quello più importante, cardine principale di tutta una serie di decisioni, tra cui la scelta fra affidamento condiviso…
Secondo la legge, la responsabilità genitoriale deve essere esercitata di comune accordo, tenendo conto delle capacità, delle inclinazioni naturali e delle aspirazioni del figlio. Sempre di comune accordo, i genitori stabiliscono la residenza abituale del minore. Ciò rappresenta una delle questioni di maggior rilevanza per…
La recente Riforma sulla filiazione ha riconosciuto non solo il diritto dei nonni a mantenere significativi rapporti coi nipoti, ma anche previsto la possibilità di ricorrere al giudice minorile per rimuovere gli ostacoli all’esercizio di tale diritto, sempre e comunque nell’esclusivo interesse dei nipoti minorenni.…
Spetta ai genitori provare di aver impartito al figlio minore una buona educazione e di aver esercitato su di lui una vigilanza adeguata, con riferimento alle condizioni sociali, familiari, all’età, al carattere e all’indole del minore. Solo cosi potranno dimostrare di non aver potuto impedire…
I soggetti che si trovano in condizione di abituale infermità mentale, tale da renderli incapaci di provvedere ai propri interessi, sono interdetti quando ciò si rende necessario al fine di assicurare loro adeguata protezione. Salvo alcuni atti di ordinaria amministrazione, comunque di scarsa importanza, l’amministrazione…
Il Trust (letteralmente “fiducia”) è un istituto del diritto anglosassone, ormai da tempo riconosciuto anche in Italia. Con esso un soggetto affida un certo bene o un patrimonio ad un amministratore, che lo gestisce a favore di un beneficiario. I creditori dei primi due soggetti…
Residenza abituale del minore e trasferimento unilaterale (Cassazione civile, sez. VI 05 settembre 2014) In tema di affidamento è competente il Tribunale dove i minori risiedono abitualmente. Il concetto è piuttosto elastico, a discapito di quelli formalmente anagrafici o quantitativi (dove il minore ha dimorato…