Cass. 28257/19 La Suprema Corte ha affermato che nei casi in cui sia necessario allontanare temporaneamente i minori dai genitori, al fine di superare difficoltà determinate da malattia, isolamento sociale, trascuratezza o fenomeni di violenza fisica e psichica, l’affido etero-familiare deve considerarsi una extrema ratio, accordando…
Lo Studio Legale Cecchini di Firenze fornisce un servizio di mediazione familiare indirizzato a risolvere la situazione conflittuale tra i coniugi in fase di separazione.
Per mediazione familiare si intende fondamentalmente un’attività di negoziazione in cui i coniugi, che sono già divisi o stanno per farlo, possano arrivare a dirimere il conflitto tra di loro in modo pacifico e conveniente per entrambi, alla presenza di un terzo neutrale, il mediatore appunto.
Come si svolge la mediazione:
La mediazione familiare è un’attività di supporto alla famiglia nella ‘ristrutturazione’ dei legami familiari, nel momento in cui la famiglia decide di dividersi. Oggetto della negoziazione sono gli eventuali figli e tutti i beni familiari, il patrimonio mobiliare e immobiliare.
La mediazione familiare è quindi ‘un luogo’ privilegiato in cui i membri della coppia possono usufruire della presenza di un terzo, estraneo al conflitto per sviluppare la propria abilità di negoziazione e di risoluzione del conflitto.
Al termine della mediazione di giungerà ad un accordo scritto, che sarà preso in conto dai rispettivi avvocati in modo non vincolante. La durata della mediazione è variabile e può essere negoziata con il mediatore, ma in genere prevede una decina di incontri.
Gli obiettivi della mediazione familiare sono i seguenti:
Aiutare entrambe le parti ad apprendere abilità di negoziazione.
Facilitare la comunicazione tra le parti in modo costruttivo.
Nel quadro di una situazione di rispetto reciproca, facilitare il raggiungimento di un compromesso di cui entrambi i coniugi possano ritenersi soddisfatti.
Aiutare la famiglia a mantenere una continuità nei legami familiari in particolar modo in relazione ai figli.
Nella gestione dei conflitti familiari si ritiene molto utile l’incontro a tre in quanto tale.
Partendo dal presupposto che l’evitamento è una delle modalità normalmente utilizzata per affrontare il conflitto di coppia il solo fatto di incontrarsi insieme e comunicare alla presenza di un terzo neutrale, che faciliti lo scambio comunicativo tra i due e aiuti a chiarificarne le dinamiche psicologiche, può essere già di per stesso un fatto estremamente utile, al fine del raggiungimento di una soluzione del conflitto.
La cassazione (sentenza 9384 del 2018) è intervenuta, in sede di legittimità ovviamente, su un caso abbastanza particolare. Un marito si era rivolto al giudice della famiglia chiedendo la separazione con addebito a carico della moglie perché, costei, dopo aver scoperto che il marito frequentava…
I genitori, possono chiamare Andrea il figlio di sesso femminile? La decisione della Cassazione.
L’obbligo del genitore nel mantenimento del figlio, insorge con la nascita dello stesso, ancorché la filiazione sia stata successivamente accertata.
I casi per cui un tribunale può considerare l’ipotesi di un affido monogenitoriale o esclusivo nell’interesse psicofisico del figlio minore.
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Il fulcro attorno al quale ruota tutto l’universo del diritto minorile è quello dell’interesse materiale e morale della prole.
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Due interessanti novità riguardo al cognome nell’ambito del matrimonio tradizionale e in quello “gay” che, come sappiamo, si chiama, a seguito dell’entrata in vigore della legge Cirinnà, Unione Civile. Per il matrimonio tra persone di sesso diverso, a seguito della sentenza della Corte Costituzionale n.…