Danno e consenso informato

Responsabilità medica: c’è sempre danno senza consenso?

Il risarcimento del paziente che non è stato adeguatamente informato dipende dall’effettivo peggioramento delle sue condizioni di salute, anche se l’intervento è stato eseguito correttamente.

E’ questo il sunto di una recente pronuncia di merito, che si inserisce nel solco di una giurisprudenza ormai consolidata. La mancata acquisizione del consenso non rappresenta un danno in sé per sé, ma devono esserci delle conseguenze peggiorative, derivanti dall’impossibilità di una scelta consapevole.

Ma cosa si intende per “consenso informato”? In buona sostanza, è l’assenso dell’interessato ad un trattamento terapeutico, prestato dopo un’adeguata informazione sulle sue condizioni di salute, i rischi, le finalità e i postumi della terapia stessa.

Insomma, è il paziente a dover essere ben informato, non il consenso.

Nella prassi, viene espresso in forma scritta, su moduli prestampati.

In situazioni di emergenza, può essere richiesto al soggetto che l’interessato stesso ha delegato, ma il medico è comunque tenuto ad intervenire se c’è un rischio grave e imminente per la salute. Siccome quest’ultima è un bene primario, tutelato a livello costituzionale, il consenso è presupposto di legittimità dell’azione del medico. In difetto, possono esserci responsabilità civili e penali.

 

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L’assenza di consenso informato legittima sempre e comunque una richiesta di risarcimento?

No, se l’intervento è stato eseguito correttamente e non v’è nessuna conseguenza negativa.

Questo perché, a differenza di altre situazioni generanti un “danno-evento” (come la lesione della reputazione), il pregiudizio sofferto per carenza di consenso informato è “danno-conseguenza”, e come tale risarcibile non in modo automatico, ma solo se è dimostrata la sua effettiva consistenza e il nesso causale con l’evento che l’ha cagionato.

Ciò può avvenire, ad esempio, per mancata informazione sui gravosi postumi di un’operazione riuscita, ma non per un intervento positivo senza complicanze, ancorché privo di scelta consapevole.