Se i suoceri prestano la casa alla coppia possono riprenderla se la convivenza cessa?
Se il comodato è senza termine la sua scadenza può essere desunta da elementi, per così dire, esterni al contratto.
Un caso frequente nella pratica è quello della casa data in comodato dai genitori di lui o di lei alla nuova coppia che si sposa o inizia una convivenza.
In questo caso il termine del comodato (cioè del prestito – nell’esempio fatto – della casa alla giovane coppia) può essere desunto dal’uso al quale, la dimora, è stata adibita dalla coppia, ovvero: le esigenze familiari della stessa coppia a cui è stato prestato l’appartamento.
In questo caso per ottenere la restituzione il proprietario deve dimostrare urgenti e imprevedibili bisogni.
La domanda che si pone è però la seguente: nel caso di separazione o cessazione della convivenza il suocero o la suocera (o entrambi), proprietari della casa data in comodato, potranno richiedere la restituzione allorché la casa sia stata assegnata alla nuora e nipoti come casa familiare in sede di separazione o a seguito della cessazione della convivenza?
No, a meno che non dimostrino una necessità, improvvisa e improrogabile.
Infatti, prima della crisi coniugale, o di coppia, l’immobile era stato concesso in godimento “nella specifica prospettiva della sua utilizzazione quale casa familiare”.
La fine del comodato si lega cosi al permanere delle esigenze del nucleo familiare, ora rappresentato dalla nuora (o ex convivente) e dei nipoti.