(Cass.civ.12781/2014) Con la separazione consensuale può essere prevista una scadenza all’assegno di mantenimento, al termine della quale nulla è più dovuto al beneficiario. In altre parole, dopo un certo periodo di tempo la parte beneficiaria non percepirà più l’assegno di mantenimento, consistente in versamenti periodici…
In caso di separazione o di divorzio i coniugi si accordano per un assegno familiare, o meglio un assegno per il nucleo familiare.
Occorre, pertanto, distinguere due situazioni:
- assegno di mantenimento a favore del coniuge: si ha nel caso in cui uno dei due coniugi non abbia redditi adeguati a consentirgli di preservare il precedente tenore di vita. Il giudice può imporre all’altro un obbligo di versare un assegno periodico, tenendo conto del reddito del coniuge.
- assegno di mantenimento ai figli: ogni genitore è obbligato a mantenere la prole in misura proporzionale al proprio reddito. In caso di separazione o divorzio dei coniugi il giudice stabilisce l’importo di un assegno di mantenimento dedicato ai figli, che tiene conto di alcuni parametri come le attuali esigenze del figlio, il suo passato tenore di vita, la situazione reddituale dei genitori.
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Legittimo l’addebito della separazione al marito violento e indifferente ai bisogni della famiglia (Cass. n. 16170/2014) Regola generale, applicabile a tutte le cause di addebito della separazione: il comportamento che ha generato l’intollerabilità della convivenza o la fine del sodalizio deve essere la causa principale…
La perdita del lavoro è sufficiente per l’aumento dell’assegno di mantenimento? Per la Cassazione (v. Cass.civ. ordinanza 12346 del 03.06.2014) chi perde il lavoro ha diritto di chiedere una modifica delle condizioni della separazione, ma non è detto che ciò comporti automaticamente un aumento dell’assegno…
Presupposto per la separazione è l’intollerabilità della convivenza, oppure una condotta, di uno dei due coniugi, tale da arrecare un grave pregiudizio all’educazione della prole. A volte la condotta di vita dell’uno o dell’altro coniuge può essere oggetto di valutazione da parte del giudice ai…
L’intollerabilità di convivenza può avere una motivazione molteplice. A volte è indipendente dai coniugi (come per le malattie mentali), altre non dipende da scelte consapevoli o errate (vedi incompatibilità caratteriale), altre ancora deriva dalla violazione degli obblighi nascenti dal matrimonio (le relazioni extraconiugali). Quando la separazione…
Se la moglie dopo la separazione riceve dei beni in eredità, il giudice deve tenerne conto a fini della determinazione dell’assegno familiare (Cass.civ. sez.VI, ord.n. 2542/2014). L’assegno di mantenimento è disciplinato dall’art. 156 c.c., dove ai commi 1 e 2 viene sancito che “Il giudice,…
Secondo la Legge sul Divorzio (n.898/1970) “Con la sentenza che pronuncia lo scioglimento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio, il tribunale, tenuto conto delle condizioni dei coniugi, delle ragioni della decisione, del contributo personale ed economico dato da ciascuno alla conduzione familiare ed…
Le disposizioni che derivano dalla nostra Costituzione (art.30) e dal Codice civile (art.315bis, 155quinques) dispongono che i genitori sono tenuti al mantenimento dei figli quand’anche essi siano divenuti maggiorenni, e fino al raggiungimento dell’indipendenza economica. La regola vale sia per le coppie in costanza o…
E’ quanto affermato in una recente ordinanza la Corte di cassazione (7/1/2014) che ha respinto il ricorso del figlio, quasi trentenne, volto ad ottenere, dal padre divorziato, un assegno di mantenimento. La Corte, richiamando il suo precedente orientamento (Cass. n. 26259 del 2005; n. 1761…
La cassazione, con la recente sentenza 304/2014, ha ribadito i criteri guida seguiti dai giudici di legittimità nell’accertamento del diritto all’assegno di separazione. Come è noto, il diritto all’assegno compete al coniuge più svantaggiato economicamente ed è diretto a garantire a questi il mantenimento del…