Assegnatario della casa diverso dal propietario

Si può accedere all’abitazione di proprietà senza il consenso del coniuge assegnatario?

Il provvedimento d’assegnazione della casa familiare è adottato dal giudice in caso di separazione o divorzio.

La posizione dell’assegnatario assume importanza soprattutto nel caso in cui il coniuge, estromesso, sia il proprietario dell’immobile.

A tutela del primo, è prevista la trascrizione dell’assegnazione nei registri immobiliari, che rende opponibile il diritto di abitazione ai terzi.

 

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Ma tale circostanza, ed i poteri che ne conseguono, possono arrivare a impedire l’accesso all’immobile a chi ne è il legittimo proprietario?

La risposta arriva dalla Cassazione, che ha recentemente confermato una condanna per violazione di domicilio a carico di un coniuge che si era arbitrariamente introdotto nell’abitazione assegnata all’ex consorte.

L’estromesso rimane formalmente proprietario dell’abitazione, ma è privato del diritto al suo godimento, che passa al coniuge beneficiario del provvedimento giudiziale.

La forza dissuasiva della sanzione penale si aggiunge cosi al classico rimedio del “cambio di serratura”.